Protezione civile e piano di protezione civile comunale (PPCC)

Che cos'è un piano di protezione civile comunale?

Il Piano di Protezione Civile Comunale (PPCC) è uno strumento finalizzato a fronteggiare le emergenze ed assicurare la salvaguardia delle persone, dei beni e dei servizi presenti in un’area interessata da eventi calamitosi che possano derivare da uno o più rischi residui.
Il Piano di protezione civile comunale organizza le conoscenze, le risorse e le procedure in modo che siano utilizzate al meglio per fronteggiare le varie situazioni critiche che si possono verificare sul territorio comunale.

Il Piano di protezione civile comunale è il supporto al quale il Sindaco si riferisce per gestire l’emergenza, e deve quindi prevedere:

  1. la predisposizione di servizi di segnalazione, allarme e soccorso, vigilanza e controllo sui principali rischi, misure preventive per eliminare o ridurre al minimo le conseguenze dei rischi, informazione al pubblico sui rischi e sulle norme di comportamento da assumere in caso di eventi calamitosi;
  2. l’individuazione o quantificazione delle persone, strutture, o servizi che potrebbero essere coinvolti o danneggiati sulla base delle zone a rischio relativamente alle diverse caratteristiche di pericolo;
  3. l’individuazione delle disponibilità di personale, di mezzi e attrezzature, viveri, infrastrutture ed altre risorse del comune utili alla gestione dei diversi scenari d’emergenza;
  4. l’individuazione di locali, aree e strutture da destinare a soccorsi, depositi e alloggiamenti di emergenza;
  5. la predisposizione di servizi di collegamento: reti, sistemi e flussi e modelli di comunicazione per assicurare un efficace scambio di informazioni sia tra le strutture locali, sia da e per gli organi sovracomunali (distretto, provincia, stato) ed i comuni limitrofi;
  6. l’elaborazione di procedure per la gestione dei diversi scenari di emergenza, con particolare riguardo a come vengono assegnate e distribuite le varie responsabilità e competenze;
  7. la definizione delle metodologie di reperimento ed impiego di risorse per la gestione della situazione emergenziale, ivi compreso il volontariato, il censimento dei danni, e la gestione degli aspetti amministrativi dell’emergenza.

Viste le variabili che intervengono in situazioni d’emergenza, il Piano di protezione civile comunale, pur descrivendo per quanto possibile nel dettaglio tutto ciò che è necessario mettere in pratica, non deve essere però visto come un insieme di misure e procedure assolutamente inderogabili.
Il piano deve essere applicato di volta in volta secondo criteri di ragionavolezza ed opportunità: in tal senso il piano risulta essere a maggior ragione uno strumento ed un riferimento nelle mani dell’autorità di protezione civile e non un documento da applicare rigidamente a tutti i costi.

Il ruolo del Sindaco nelle attività di protezione civile

Il Sindaco è l’autorità comunale di protezione civile. Al verificarsi od in vista di un’emergenza che coinvolga o possa coinvolgere la collettività nell’ambito del territorio comunale il Sindaco deve assumere la direzione ed il coordinamento delle operazioni di assistenza e soccorso e provvede agli interventi necessari anche in forma preventiva atti a garantire la pubblica incolumità.

Il Sindaco assicura la salvaguardia, assistenza ed informazione della popolazione, la salvaguardia del sistema produttivo, del patrimonio culturale, della continuità amministrativa e degli altri servizi, e la gestione della viabilità nel territorio di competenza.
L’attività di comando e coordinamento operativo può anche essere delegata dal Sindaco a persona di sua fiducia competente in materia di protezione civile. In ambito di protezione civile sia la legge nazionale (art. 5 della L. 225/1992) che quella provinciale (art. 8 della LP 15/2002) prevedono che il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Presidente della Provincia, il Prefetto (o il Commissario del Governo) ed il Sindaco abbiano il potere di emanare ordinanze in deroga alle disposizioni vigenti e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico. Presupposto di tale potere è però che sia stato dichiarato lo stato di emergenza.
La dichiarazione dello stato di emergenza è a sua volta normato sia nella legislazione nazionale che provinciale (art. L 225/92 e art. LP 15/2002).
Indipendentemente da tali norme il Sindaco può comunque (art. 54 del Dlgs. 267/2000) adottare provvedimenti contingibili ed urgenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini. L’ambito di applicazione di tale potere è in questo caso però limitato alle materie di sanità pubblica, igiene, edilizia e polizia.
Al sindaco dovrebbe inoltre spettare il ruolo di garante della vitalità del piano di protezione civile: il piano è un documento approvato dall’organo comunale competente, il quale però necessita di un‘adeguata condivisione da parte di tutti gli attori potenzialmente coinvolti, compresa la popolazione che ne deve conoscere i tratti essenziali quale parte attiva delle azioni di prevenzione e del processo di superamento di un’emergenza.

La vitalità del piano va inoltre assicurata attraverso la sua verifica ed aggiornamento: in tal senso il Sindaco dovrebbe avere il compito di coordinare il processo di redazione del piano coinvolgendo tutti i soggetti necessari, verificare l’attualità del piano ed assicurare la corretta diffusione dei contenuti del piano a tutti coloro che potrebbero esserne interessati.

Il Centro operativo comunale (COC)

Secondo quanto contenuto nella L.P. n. 15/2002 art. 3, presso ogni comune è istituito il Centro operativo comunale (COC) per la protezione civile.
Il Centro operativo comunale è a tutti gli effetti una commissione comunale, i membri della quale devono essere nominati con delibera del consiglio comunale. È comunque previsto che sia composto da almeno 2 membri effettivi, il Sindaco che lo presiede, ed un comandante dei vigili del fuoco volontari presenti sul territorio comunale. Oltre ai due membri effettivi è infatti più in generale possibile nominare ulteriori membri appartenenti agli uffici periferici dell’amministrazione provinciale, nonché rappresentanti delle associazioni di volontariato.
Oltre ai membri del COC si deve identificare all’interno delle risorse umane disponibili (dipendenti comunali, volontariato) uno staff di persone che supporti il COC nelle sue attività per le questioni inerenti la gestione amministrativa, e per il supporto tecnico-organizzativo (segretari, contabili, addetti vari).

Il comune deve predisporre una sede dove in caso di emergenza installare il Centro Operativo Comunale che deve essere ubicato in un edificio non vulnerabile ai vari rischi del territorio. Il COC deve possibilmente ubicarsi in una struttura conosciuta dalla popolazione.
Il Centro Operativo Comunale deve disporre di una dotazione minima degli abituali strumenti di lavoro (telefono, fax, computer, materiale di cancelleria, ecc…), possibilmente disporre di un gruppo di continuità o un sistema di alimentazione esterna di emergenza per garantire l’operatività anche in caso di black out.

Per il Comune di Laives il Centro Operativo Comunale è stato individuato presso la

Caserma dei vigili del fuoco volontari a Laives
Tel. + 39 0471 951455
Fax + 39 0471 951455

Il COC per Laives è composto da:

  • il Sindaco (Presidente);
  • il Comandante dei VVF Volontari di Laives;
  • iI Caposervizio della Croce Rossa locale;
  • il Comandante della Polizia Municipale;
  • il Comandante della locale Stazione dei Carabinieri;
  • il Tecnico Comunale;
  • il Medico ASL;
  • il Segretario Comunale.

A queste figure si aggiungono dei tecnici specializzati (Forestale, Geologo ecc) e delle persone di supporto (cantiere comunale, ecc.).

Struttura del piano

Le sei parti che costituiscono il Piano di protezione civile comunale sono:

  1. Parte generale
    Nella parte generale vengono descritte le caratteristiche del territorio comunale sotto gli aspetti fisici, geografici, antropici ed infrastrutturali, nonché in modo sintetico i rischi esistenti sul territorio. Lo scopo della parte generale è quello di fornire una fotografia introduttiva del territorio preso in esame per le successive analisi valutazioni e scelte operate nel piano;
  2. Modello di intervento
    Il modello d’intervento identifica le competenze e responsabilità, consentendo un’applicazione naturale delle singole procedure indicate all’interno del piano. Descrive l’organizzazione generale a livello comunale per fronteggiare le emergenze;
  3. Scenari
    In questa parte vengono studiati, analizzati, classificati e raffigurati nel dettaglio tutti i fenomeni ed i conseguenti rischi insistenti sul territorio comunale. Vengono identificati i pericoli, la vulnerabilità delle strutture e delle persone a tali pericoli, e di conseguenza il rischio a seconda dell’evento. Sulla base di soglie predefinite e dei conseguenti livelli di allarme dei singoli scenari di evento e del modello di intervento della parte 2 vengono definite le varie procedure specifiche da applicare caso per caso;
  4. Risorse
    In questa parte sono raccolti tutti i dati relativi alla struttura di protezione civile del comune, oltre ad informazioni di carattere generale e recapiti del sistema di protezione civile sovracomunale. Questa parte contiene quindi anche tutte le informazioni relative alle aree e strutture di emergenza, ai sistemi di comunicazione, agli elenchi di materiali e mezzi utilizzabili in emergenza, oltre ad altre informazioni utili;
  5. Modulistica
    In questa parte del piano sono raccolti modelli di documenti utili per la predisposizione di ordinanze ai fini di protezione civile, moduli per messaggi, ed altri strumenti di raccolta e gestione dei dati utili per far fronte ad una emergenza di protezione civile;
  6. Raccolta giuridica
    In questa parte del piano sono raccolte le normative di riferimento o loro estratti ai fini di protezione civile.

I livelli di criticità del sistema di protezione civile in provincia di Bolzano

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Strutture e aree di emergenza

Le strutture di emergenza sono luoghi individuati sul territorio in cui sono svolte le attività di soccorso durante un’emergenza.

In particolare si possono distinguere tre tipologie di strutture:

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1. Aree o punti di raccolta:
si tratta di aree o strutture di prima accoglienza situate in luogo sicuro ove la popolazione riceverà le prime informazioni sull’evento e i primi generi di conforto. Sono i luoghi in cui la popolazione si reca in occasione di evacuazioni preventive o successive al verificarsi di un evento;

  

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2. Aree di ammassamento per i soccorsi (personale, materiali-depositi di emergenza, e mezzi):
si tratta di aree individuate per fronteggiare le situazioni di emergenza. Esse rappresentano il primo orientamento e contatto dei soccorritori eventualmente provenienti anche da fuori del comune. Tali aree debbono essere predisposte in luoghi facilmente raggiungibili anche con mezzi di grandi dimensioni;

 

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  3. Aree o strutture di accoglienza e di ricovero:
sono aree o strutture in cui viene sistemata la popolazione costretta ad abbandonare la propria casa, per periodi più o meno lunghi (da pochi giorni, a mesi). Tali aree o strutture possono essere identificate per l’installazione di strutture di ricovero a breve termine (tende) o il medio lungo termine (container, strutture prefabbricate).
Una grande risorsa disponibile sono inoltre strutture ricettive turistiche o palazzetti, scuole e altri edifici in cui è possibile realizzare posti letto e servizi per l’assistenza alla popolazione evacuata.

Sistema per l'informazione della popolazione 

Per informare la popolazione in modo tempestivo e mirato su particolari situazioni di pericolo, la Giunta Provinciale ha creato un “Sistema per l’Informazione della Popolazione” (S.I.P.) tramite RADIO.

Il sistema prevede l’invio immediato di informazioni e consigli di comportamento a seguito del suono dei segnali di protezione civile dati dalle autorità competenti. Per la popolazione è di fondamentale importanza:

  • distinguere i segnali della sirena per la protezione civile da quelli per i vigili del fuoco;
  • chiudersi in casa, non appena si sentono i segnali della sirena per la protezione civile e sintonizzarsi sulle stazioni radio riportate nel prospetto seguente:
    • Stazioni radio
      • Die Antenne;
      • Ö1, Ö2, Ö3 (RAS);
      • Radio 2000;
      • Radio 2000 Edelweiß;
      • Radio ERF Südtirol;
      • Radio Gherdëina;
      • Radio Gherdëina 2;
      • Radio Grüne Welle;
      • Radio Holiday;
      • Radio NBC;
      • Radio Nord;
      • Radio Sacra Famiglia;
      • Radio Sonnenschein;
      • Radio Südtirol;
      • Radio Tirol;
      • RAI Bolzano;
      • Stadtradio Meran;
      • Südtirol 1;
      • Tele Radio Vinschgau;
    • Stazioni televisive 
      • ORF1;
      • ORF2;
      • ARD;
      • ZDF;
      • SF1;
      • SF2;
      • BR;
      • Kika.

L’azienda speciale per i servizi antincendi e per la protezione civile con deliberazione del consiglio di amministrazione del 7 giugno 2011, n. 23 ha deliberato di utilizzare a livello provinciale per l’allertamento della popolazione in caso di calamità solamente un segnale uniforme di protezione civile “allarme” della durata di un minuto con un suono ululante.

Dopo una segnalazione di allertamento o di allarme con le sirene vengono trasmesse importanti informazioni alla radio e alla televisione, che forniscono oltre ad un preciso resoconto della situazione anche raccomandazioni e istruzioni sul comportamento corretto.

  • Allarme di protezione civile: un minuto di suono ululante.
    Chiudere subito porte e finestre, ascoltare le prime informazioni alla radio;

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  • Allarme dei vigili del fuoco:
    suono continuo (3x15 secondi) con interruzione (2x7 secondi);
  • Prova settimanale delle sirene:
    ogni sabato alle ore 12.00 ca. suono continuo di 15 secondi.

Sieren-it
Nel Comune di Laives sono installate 7 sirene modello ECN-D 1800 oppure ECN-D 1200. Sono sirene elettroniche, con le quali è anche possibile diffondere messaggi vocali pre-installati oppure messaggi dal vivo, oltre alla frequenza radio per il sistema informativo a livello provinciale. Ogni sirena può essere gestita singolarmente, a gruppi o tutte insieme.
Alla centrale operativa Protezione civile, nella caserma VVF di Laives, è istituito il centro di comando con apposito computer e sistema per la gestione dell'impianto. Da lì vengono gestite tutte le sirene. Qualora il programma di comando non fosse operativo, c'è un ulteriore dispositivo indipendente, che ne garantisce la funzione.
Inoltre su ogni posizione è stato montato un quadro con la parte elettrica e le batterie da dove quella precisa sirena può essere gestita.

Elenco sirene sul territorio:

  • Sirena 1: su Ditta PAN, Via B. Franklin 1/A, Laives;
  • Sirena 2: su Mag. Kaiser Alexander, Via Filzi 4/A, Laives;
  • Sirena 3: su Caserma VVFV, Via Stazione 1/C, Laives;
  • Sirena 4: su Casa Associazioni, Via Pietralba 37, Laives;
  • Sirena 5: su Campanile della Parrocchia, Via Dolomiti 23, Pineta di Laives;
  • Sirena 6: su ELFER d. Paolazzi E.& C., Via Olivetti 1, San Giacomo di Laives;
  • Sirena 7: su Caserma VVF San Giacomo, Via Maso Hilber 1, San Giacomo di Laives.

Numeri di emergenza e sito della Protezione civile: 

Centrale unica di emergenza: 112

Centrale Viabilità:+39 0471 200198

Protezione Civile e antincendi:+39 0471 416000

Protezione civile della Provincia di Bolzano


Stabilimenti a rischio di incidenti rilevanti

Ai sensi dell’art. 23 c. 6 del D. lgs. 105/2015, seguendo il link sottostante, è possibile consultare le informazioni riguardanti gli stabilimenti a rischio di incidenti rilevanti connessi a sostanze pericolose, esistenti sul territorio comunale.

ISPRA - Rischio industriale


Opuscolo informazioni utili

Download file: PDFProtezione civile Alto Adige - Opuscolo Informazioni utili



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